C'è un party questa sera nella casa di Redondo Beach: amici di vecchia data del padrone di casa si incontrano, forse per salutare insieme l'anno che arriva. Un fattorino ha portato due burritos lunghi un metro e mezzo ciascuno. Ci sono anche le polpette al sugo di Gaetano's e c'è un frigo da viaggio, pieno di ghiaccio e lattine. Capannelli flottanti di persone tessono pezzi di discorsi, qualcuno esulta agitando la stecca da biliardo. Il cane è nella gabbia e protesta: avrà anche lui la sua polpetta.
Ci aggiriamo prudenti, Laura e io, ché ogni conversazione comporta innumerevoli Sorry? e dopo un po' ci vuole una pausa. Credetemi, è faticoso non capire mai un...
C'è una sedia vicino all'ingresso e una parete di vetri spessi e opachi che separa l'ambiente da tutto il resto: per un po' mi pare che quello, la sedia all'ingresso, sia la posizione ideale per il mio primo party. Una specie di distanza partecipante. Ma poi, attraversando le linee alla conquista di una polpetta, trovo Joe che racconta.
Ha un cognome che non sarebbe il suo, tanto per cominciare. Facciamo che prima si chiamava Caputo e ora D'Amato. Alla pratica anagrafica ha provveduto nientemeno che Mr. Al Capone, per togliere dai guai suo nonno che ne aveva combinata una grossa a New York.
Joe è cresciuto a Chicago (la città di Capone) e per un po' ha fatto “le consegne”. Ci tiene a dire che non ha fatto del male mai a nessuno, ma che quelli erano tempi duri. E che è difficile prendere le distanze dal proprio mondo, dalle persone che t'hanno cresciuto. Ai tempi della scuola andava in classe col giubbotto anche d'estate: “Sto bene così” diceva se l'insegnante lo invitava a toglierselo, visto il caldo torrido di alcuni di quei giorni. Sotto al giubbotto Joe nascondeva la pistola, una 44, perché bisognava essere pronti a difendersi. Come si è difeso suo nonno, quella volta che qualcuno è entrato nella sua macelleria con una pistola in mano e ne è uscito senza braccio. E senza pistola.
“Me ne sono andato perché erano morti troppi miei amici, ora è tutto passato” dice. Dice di essere un uomo diverso, anche se il suo passato gli ha insegnato molto, nel bene e nel male: ha dovuto fare i conti con il concetto di lealtà e di giustizia. Quel suo passato, dice, lo ha reso un uomo forte.
Ora fa una vita diversa, al fianco della sua seconda moglie. Commercia in biro con lampadina L.E.D. (ne ha regalata una a Laura: scrive bene e fa una gran luce) e ama viaggiare, come noi. Solo che noi non abbiamo mai volato in first, per ora.